Quando arriva il momento di attivarsi per la manutenzione dell’impianto di riscaldamento ci troviamo a fare i conti con tutta una serie di passaggi che sono sia tecnici che burocratici, volti ad assicurare il più alto grado di comfort e di sicurezza all’interno delle nostre abitazioni. Occorre infatti ottenere la certificazione di idoneità della caldaia, il cui rilascio avviene una volta avvenuto il superamento dei necessari controlli previsti dalla legge in materia. 

Nel caso in cui l’esito sia stato positivo viene consegnato il bollino blu. Quest’ultimo serve ad attestare come la manutenzione ordinaria, il controllo dei fumi e dell’efficienza energetica della caldaia siano stati effettuati a norma di legge. La presenza del bollino blu serve a confermare come il funzionamento dell’impianto avvenga in maniera corretta, sicura e come le emissioni dei fumi stiano entro i termini stabiliti dalla normativa. Sarà comunque corretto precisare come non tutti gli impianti termici abbiano necessità di essere periodicamente sottoposti ai controlli di manutenzione. Restano al di fuori dispositivi quali boiler, stufette e scaldabagni che quindi non devono essere oggetto di simili verifiche. 

Il codice alfanumerico e il ruolo del tecnico incaricato 

Il bollino blu si compone di due parti, che presentano sopra di esse un codice alfanumerico atto ad identificare quello stesso bollino (viene usato ogni volta in cui sia necessario effettuare questa tipologia di controlli di idoneità). Una parte andrà al tecnico incaricato di fare le verifiche, in modo tale da versare i contributi, mentre invece l’altra rimarrà alla persona individuata quale responsabile dell’impianto (l’amministratore di condominio, il padrone dell’appartamento oppure l’inquilino).

E’ necessario richiedere la certificazione dell’impianto a un tecnico qualificato che, in virtù del possesso dei requisiti di legge, al termine dei controlli rilascerà apposita conferma di idoneità. Oltre al bollino blu esiste comunque anche un altro tipo di bollino, che è di colore verde. Qual è la differenza? Sostanzialmente, riguarda gli enti che sono preposti ai controlli e la collocazione geografica dell’impianto stesso. 

Controlli a carattere periodico e quali sono le competenze

Mentre il bollino verde per le caldaie è obbligatorio per i Comuni la cui popolazione superi 40mila abitanti (è di competenza di Provincia o Regione, che tramite regolamento interno decidono la quota da applicare), quello blu resta invece di competenza del Comune di residenza. Altra differenza è relativa alla potenza dell’impianto: il bollino blu è infatti necessario per dispositivi la cui potenza resti al di sotto dei 35 kw.

Entrambi comunque sono relativi alle verifiche di efficienza energetica della caldaia con analisi della combustione e controllo dei fumi. Abbiamo avuto modo di accennare al fatto che simili controlli sono a carattere periodico: tutto dipende dalla tipologia di alimentazione dell’impianto e dalla sua potenza nominale (ogni anno, ogni due anni oppure ogni quattro). Molte volte, inoltre, occorre che il bollino blu sia rilasciato anche dopo l’avvenuta installazione e il primo avviamento dell’impianto di riscaldamento, così come nel caso in cui sia necessario procedere alla sostituzione della caldaia e anche quando si debbano effettuare operazioni tali da modificare l’efficienza energetica del dispositivo.