Con l’invasione dell’Ucraina per mano russa, nessuno è rimasto illeso. Difatti, il conflitto ha interessato anche il resto del mondo: diversi Stati, tra cui quelli appartenenti all’Unione Europea, sono stati vittima di una riduzione drastica dei flussi di gas naturale da parte della Russia in risposta alle sanzioni che Mosca ha ricevuto. 

Questa situazione ha aggravato notevolmente la crisi energetica globale. In risposta, però, una delle più importanti soluzioni a lungo termine che si stanno adottando è quella delle pompe di calore

Ad oggi, questi prodotti risultano l’opzione migliore per ridurre l’uso di gas fossili per il riscaldamento. I principali vantaggi sono: maggior sicurezza energetica, costi bassi e bollette accessibili ai consumatori e, infine, accelerano i progressi nella riduzione delle emissioni. 

Le pompe di calore e il rapporto dell’IEA

Avendo constatato la loro importanza, le pompe di calore hanno ricevuto un notevole sostegno politico attraverso il REPowerEU dell’Unione Europea, l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti e altre iniziative politiche sparse su tutto il globo. 

Nonostante ci fossero ancora degli ostacoli da superare, è corso in soccorso il rapporto speciale dell’International Energy Agency (IEA), “The Future of Heart Pumps” che ha fornito una prospettiva chiave sul futuro delle pompe di calore, identificandone soprattutto le opportunità centrali per accelerarne l’implementazione. 

A questo proposito, secondo il suddetto rapporto, qualora i Governi dovessero mantenere i loro impegni in materia di energia e clima, le pompe di calore, nel 2030, peserebbero per quasi la metà nella riduzione totale dell’uso di combustibili fossili per il riscaldamento degli edifici. 

Tra gli obiettivi del REPowerEu è previsto, ad esempio, il raddoppio della diffusione delle pompe di calore nell’Europa entro il 2026. Questo si tradurrebbe in 60 milioni di pompe di calore installate entro il termine del 2030, compresi gli attuali 17 milioni, secondo i calcoli dell’European Heat Pump Association (EHPA).

Inoltre, è stato identificato proprio nelle pompe di calore il ruolo centrale per “ridurre le emissioni di CO2 e dell’uso di gas naturale”, come ha dichiarato Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’IEA. Adesso soffermiamoci su due tipologie di pompe di calore: quelle a energia aerotermica e quelle a energia geotermica

Pompe di calore, differenti tipologie

La pompa di calore, come abbiamo già anticipato, è un sistema ad alta efficienza che utilizza energia da fonti rinnovabili. Per il suo funzionamento, infatti, utilizza energia proveniente da aria, acqua oppure dal suolo. 

Pompa di calore aerotermica

Questa tipologia risulta la più diffusa perché non necessita di grossi costi di investimento, in quanto la sorgente da cui preleva il calore, ovvero l’aria, è disponibile ovunque. La loro resa è ottima nei climi miti, questo perché l’efficienza di queste pompe dipende dalla temperatura dell’aria esterna.

Inoltre, in base al tipo di scambiatore si possono distinguere pompe di calore aria-aria oppure aria-acqua. Le prime sono ampiamente diffuse e risultano facili da installare; le seconde, invece, hanno dei costi lievemente maggiori ma hanno il vantaggio di poter essere utilizzate anche per produrre acqua calda sanitaria. In entrambi i casi si rende necessario affidarsi a esperti nel settore. 

Pompa di calore geotermica

Questa tipologia sfrutta il calore del terreno e, attraverso l’utilizzo di tubi al cui interno scorre un liquido, riescono a sottrarlo. La pompa di calore terra-acqua, tra le tipologie di sorgenti proposte, è quella che riesce ad assicurare un maggior rendimento

Inoltre, un altro grande vantaggio che si ottiene dalla sua installazione, rispetto a quella aerotermica, risiede nella sua costanza di temperatura. Infatti, questo consente di avere il pieno controllo sul rendimento della macchina e, di conseguenza, anche sui consumi e sui costi di gestione che risultano di gran lunga meno suscettibili alle variazioni climatiche. L’energia risulta affidabile e stabile.